La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
, aggricciando e gemendo: - Ah sapessi chi sono! - Quello che io amo! - esclamò la fanciulla, riaviticchiàndosi a lui. - Non toccarmi! - egli oppose
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
sentèndone l'ombra sul dorso gelato. Ma, purtroppo! i nemici non sono loro alle spalle. A un tratto, dalle case di Gualdo, colpi di schioppo, strilli
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
, nella quale perpetuamente sono le belve - la guerra con la Natura. Stà a voi di risparmiarvi l'altra, più orrìbile ancora, quella con i sìmili vostri
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
piantoni, spargenti ombra e paura e giganteschi assurgenti a nùvoli bui, che minàcciano in giù ... E, un rombo. Sono i nemici, i nemici che accòrrono
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
scagliarsi nelle ingordìssime onde, strappando loro la preda di un bimbo. --- Cinque anni si sono aggiunti al cùmulo delle memorie. La ragazza è
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acrèdine Aronne: tu sarài, o sfrontata, quanto vorremo noi ... o piuttosto ... io. - Tu? ... perchè tu? - Perchè sono uomo io, e tu donna; perchè io
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più ... - E sono, anche là, tanti babbi? e tante mammine? e tanti bambini, come quì? - Oh ben più! - egli fece - E assài migliori di noi - aggiunse
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. Han bel fuggire i nemici, - han bel gittarsi migliaja di leghe alle spalle, i codardi! ... Il mare è di tutti. Là ci sono foreste ... - Evviva il
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di casa una tal rarità? - Abbracciò Tecla il Beccajo e impetuosa baciàndolo: io sono tutta di Gualdo; la nostra bimba lo vuole. - - E le altre